«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

martedì 12 settembre 2017

Cinema. Quando il super eroe è sordo



“Sign Gene”, il film d’azione del regista Emilio Insolera, ha un cast interamente di sordi, sullo schermo e nella vita. I superpoteri nascono dalla lingua dei segni. Sottotitoli per gli udenti
Se volevano sovvertire ci sono riusciti, fin dal ricevimento pre spettacolo. Sordi gli attori, sordo il pubblico, sorda e silenziosissima la folla in abito lungo che aspetta in coda di entrare nello storico The Space Cinema Odeon, accanto al Duomo di Milano, per l’anteprima mondiale di Sign Gene, il primo film i cui protagonisti, supereroi sordi (sullo schermo e nella vita) sono i buoni che salvano il mondo dalla gang dei cattivi, tra superpoteri, lotte marziali ed effetti speciali. Sono passati trent’anni da quel Figli di un dio minore – titolo ormai entrato nel linguaggio comune – in cui William Hurt duettava con l’intensissima attrice sorda Marlee Matlin, cenerentola disabile in un mondo di abili. Ma qui è tutta un’altra storia e i “fuori norma” siamo noi, i pochi udenti in sala ad aver bisogno dei sottotitoli per capire qualcosa di un film tutto recitato con la comunicazione visuale, per di più in tre lingue, la Lis (Lingua italiana dei segni), la Jsl (quella giapponese) e la Asl (quella americana)...
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